La teoria del frigo vuoto

Il titolo bizzarro, La teoria del frigo vuoto, celiava sulla classica scusa di chi non vuole invitarti a cena. Autoprodotto nel 1998 dai Brutopop, quartetto romano che si era fatto le ossa di fianco ai mitici Fugazi e aveva realizzato le trame musicali degli Assalti Frontali per il disco Conflitto – per chi scrive uno dei lavori imprescindibili degli anni novanta – ebbe ottime recensioni e scarsissimo riscontro commerciale (anni fa ne acquistai cinque copie in vinile a un euro cadauno). Un vero peccato perché sono quaranta minuti di ottima musica strumentale tra post-rock, lounge ed echi morriconiani.

 

Conflitto

Jello Biafra dei Dead Kennedys con il consueto malefico sarcasmo auspicava per i ragazzotti dell’upper class americana una vacanza in Cambogia nei campi di rieducazione di Pol Pot.

Più o meno farei lo stesso con la quasi totalità dei rapper e degli hip-hopper all’amatriciana o alle vongole del nostro (neppure tanto) belpaese. Gente che nel migliore dei casi è sfuggita alla più corroborante attività fisica legata all’uso della zappa e della vanga ed è stata lasciata libera di violentare la grammatica italiana.

Uno dei pochi dischi che invece salverei a occhi chiusi è Conflitto degli Assalti Frontali, un disco in cui pesa la presenza musicale dei Brutopop (“La teoria del frigo vuoto” del 1998, è un piccolo gioiellino strumentale) e la produzione di Don Zientara (direttamente dalla Dischord, l’etichetta dei Fugazi).