Ricomincio da tre

“L’Infonie exorcised a lot of fantasies. A rage for living occupied our spirits” Raôul Duguay


L’Infonie nasce in occasione dell’Expo di Montreal. Comprende di tutto: musicisti, ballerini, pittori, designer e chiropratici ma con il chiodo fisso del numero tre. Il primo disco del collettivo francofono, noto come Volume 3, è un tritatutto, registrato dai 33 membri della band, dove sono centrifugati il jazz, l’avanguardia, la classica e la psichedelia. Il secondo, Volume 33, è un adattamento di In C di Terry Riley. Il terzo, Volume 333, contiene Paix, un poema camaleontico suddiviso in 50 sezioni, e rivisitazioni di Bach. Insoddisfatti di questa prima versione di Paix, ne rielaborano una seconda che costituisce interamente il quarto ed ultimo album ovviamente intitolato Volume 3333.

La rivoluzione tranquilla (Quebec #1)

Sin dalla fine del Settecento la regione francofona del Quebec costituì, per il Canada, una fonte di forti tensioni. Una questione irrisolta fino alla Révolution tranquille degli anni sessanta e settanta, anni durante i quali il Quebec ottenne quelle riforme sociali grazie alle quali ha colmato il gap economico con il resto della nazione e la tutela della lingua e della cultura francese.

Quegli anni di grande fermento culturale e politico videro la fioritura di un’interessantissima scena musicale. Una delle mie band preferite sono gli Sloche (il nome della band suona in francese  come l’inglese slush, il termine usato per la neve fresca) con all’attivo due fantasiosi album di progressive rock J’un Oeil (1975) e Stadaconé (1976).