Il canto della sirena

Inseriti a torto nel calderone post-rock, gli australiani Dirty Three del violinista Warren Ellis, in seguito sodale di Nick Cave, hanno portato in musica i loro paesaggi sonori dagli scenari assolati e desertici dell’album d’esordio, Sad and dangerous, fino al capolavoro marinaresco Ocean songs, un concept dedicato al mare. Un’esplorazione sonora che vive nella continua tensione tra misticismo e depravazione.

Nell’acquario

L’idea dell’etichetta olandese Konkurrent è stata molto semplice ma geniale: chiudere per due giorni in uno studio di registrazione una band o, ancora meglio, due a suonare e vedere cosa ne esce fuori. Così tra il 1996 e il 2009 sono stati realizzati quindici miniLP, intitolati In the Fishtank, in cui gruppi noti e meno noti del panorama mondiale si sono divertiti a mischiare le carte in tavola: dai Sonic Youth a Christian Fennesz, dai Tortoise ai Motorpsycho, dai June of ’44 ai Dirty Three et cetera et cetera.

Qui uno dei miei preferiti, un duetto tutto norvegese tra Motorpsycho e Jaga Jazzist Horns con una pregevole cover degli Art Ensemble of Chicago (Theme of Yoyo dalla colonna sonora del film Les stances á Sophie) e la lunga conclusiva Tristano.