Lenin, Orietta e San Brandano

“E se è vero, com’è vero certamente, / Che c’è stato qualche caso precedente,
Stare dentro è molto meno divertente / Uno non vede mai dov’è / E allora dimmi tu che gusto c’è. / Ma a dorso di balena / Vedi dove vai, / Si fanno incontri che non speravi mai.”

Narra la Navigatio Sancti Brendani, scritta da un anonimo nel X secolo, le peripezie marinaresche di San Brandano, monaco irlandese vissuto quattro secoli addietro, e dei suoi compagni in cerca dell’isola dell’Eden. Non  manca l’incontro con la balena che i monaci scambiano per un’isola e sul cui dorso si fermano a celebrare la Pasqua.

Secondo una credenza popolare russa è  l’intero mondo a poggiare su tre balene. E a questo si riferiva Lenin quando parlava delle tre balene del bolscevismo: le otto ore di lavoro, la confisca delle proprietà terriere e una repubblica democratica. Quello stesso Lenin che un giorno portò come esempio virtuoso le lotte operaie di un piccolo paesino reggiano non incluso nelle mappe. Il paesino si chiamava Cavriago e avrebbe in seguito dato i natali a Orietta Berti.

Nel 1980 Orietta incide per Domenica In la canzone La balena e il cortocircuito spazio-temporale è completo.