La bellezza convulsiva di Nadja

Licht è il documento sonoro di alcune esibizioni live della formazione degli ALU tenute tra Belgio, Olanda e Germania nel febbraio del 1982. Un interessante punk sintetico ad opera di due vecchie glorie del krautrock, Ludwig Papenberg e Hannes Vesten, titolari dei Sand, band che in vita realizzò il solo ottimo album Golem nel 1974. Gli ALU, nascono quando ai due, che nel frattempo avevano fondato una propria etichetta discografica, si unisce la cantante Nadja Moldt. Scaricata la psichedelia, già intrisa di elettronica, dei Sand fa posto un convulso punk dominato dalla voce allucinata di Nadja. Nonostante le inevitabili pecche dovuta alla registrazione dal vivo merita sicuramente l’ascolto.

 

D’istruzione pubblica

La de-evoluzione è in atto da tempo. Il sito del MIUR (che dismemore della storia patria ha battezzato il Piano Nazionale di Formazione dei Docenti PNF) si è esibito nel classico orrore da matita blu.

Domani cominciano gli esami di maturità per mezzo milione di studenti. Le statistiche dicono impietosi che una fetta troppo grande dei nostri maturandi perfettamente de-evoluti che non sanno scrivere né far di conto. E c’è anche chi, storia vera, alla maturità ci arriva senza essere mai stato praticamente promosso: bocciato in prima al tecnico, poi in prima al geometra, ancora in prima al commerciale. Poi, salto di canguro, tre anni in  uno e approdo al liceo delle scienze umane, un altro paio di capitomboli e ancora un tre in uno verso la maturità scientifica. They are not men, they are devo!

La profezia dei fratelli Casale, da Akron, Ohio, finalmente si è materializzata.

Non si scappa da se stessi

La fuga di Adrian Borland finì tragicamente nell’aprile del ’99 quando si gettò sotto un treno alla stazione di Wimbledon. Uno sconvolto Mark Burgess, cantante dei Chameleons, decise di continuare il tour che l’amico stava portando avanti e in seguito di riformare la band che registrò l’acustico ‘Strip’.

La fuga nei tunnel della depressione, era iniziata tanti anni prima quando ancora cantava con i suoi The Sound. Non era bastato quel piccolo capolavoro che è Jeopardy, aperto dalla splendida (e a posteriori infausta) ‘I can’t escape myself’ e disseminato di tante piccole perle post-punk e new wave, ad aprirgli le porte sempre ingiuste del successo.

Prendiamo ad esempio il concerto antinuclearista di Utrecht del 1982 pubblicato con altri quattro concerti tenuti in Olanda come The Dutch Radio Recordings:  ci sono gli U2, ci sono i Sound. I primi hanno dato alle stampe due dischi ancora acerbi, Boy e October,  i secondi i più compiuti, ma ovviamente presto dimenticati e a maggior ragione da riscoprire, Jeopardy e From the Lions Heart