Prometeo e il funk

Uno dei brani chiavi del Pop Group è Thief of Fire: come novello Prometeo, la band di Bristol ruba il fuoco della musica da ballo, del funk e del dub e la dona all’umanità più oppressa di cui il cantante Mark Stewart se ne fa portavoce con testi feroci e paranoici. Due album fondamentali, Y e For How Much Longer Do We Tolerate Mass Murder prima di disgregarsi in una pletora di gruppi ed esperienze musicali ancora degnissime di nota e sempre caratterizzate dalla grande libertà musicale e da un meticciato di generi, dai Rip Rig + Panic ai Pigbag, dai Glaxo Babies ai Maximum Joy fino ai Maffia del leader Mark Stewart.

Abbattere l’asilo della realtà

Rip Rig & Panic è tra le migliori prove del polistrumentista Rahsaan Roland Kirk registrato nel 1965 con Jaki Byard al piano, Richard Davis, reduce da Out of lunch! di Dolphy e che parteciperà tre anni dopo alle registrazioni di Astral Weeks di Van Morrison, al contrabbasso ed Elvin Jones, fido compare di Coltrane, alla batteria.
Kirk era diventato cieco in seguito a una dose eccessiva di medicinali somministratagli da un’infermiera sbadata. Si fidava dei sogni e fu in seguito a un sogno che cominciò a suonare sul palco anche tre strumenti contemporaneamente! Famoso anche per l’impegno politico che portava avanti in salaci monologhi durante i suoi concerti non si arrese neppure quando un’emorragia cerebrale lo lasciò semiparalizzato: modificò i suoi strumenti e tirò avanti ancora un paio di anni prima che un secondo ictus lo uccidesse alla fine di un concerto nel 1977.
Nel 1981, Gareth Sager e Bruce Smith del Pop Group insieme a Sean Oliver, Mark Springer e la cantante Neneh Cherry (figliastra del trombettista Don Cherry) fondarono i Rip Rig & Panic chiamati così proprio in onore di Kirk. I loro dischi God (1981) e I am cold (1982) sono un ottimo esempio di quel free jazz punk inglese tanto inviso al nostro Franco Battiato in cerca di centri di gravità permanente.