Eccoci all’acqua

La musica ambient o emoziona oppure è una noia mortale. Watermusic, del compositore elettronico texano William Basinski, riesce a emozionarmi sempre. E’ un lungo flusso sonoro di oltre un’ora, un mare calmo in superficie ma agitato da strani gradienti di temperatura sotto. Un mare senza pesci, senza fondale, un mare notturno dove filtrano solo debolissime luci: è così che me lo immagino.

Nato nel 1958 ma arrivato tardi alla notorietà grazie a Carsten Nicolai, al secolo Alva Noto, che lo ha scoperto sul finire degli anni novanta a New York,  Basinski, con alle spalle un passato da sassofonista jazz ha basato la sua arte di loop, droni e suoni sbriciolati di vecchi nastri magnetici come avverrà nei suoi più famosi Disintegration Loops.

L’asse Roma-Tokyo-Berlino (Made in Japan #16)

Here we are / Stuck by this river / You and I / Underneath a sky that’s ever falling down, down, down / Ever falling down

Metti la cornice di Villa Massimo a Roma. Metti Carsten Nicolai da Berlino, nome d’arte Alva Noto. Metti il maestro Ryuchi Sakamoto e il suo pianoforte. E metti pure Brian Eno e la sua meravigliosa By this river qui presentata dai due musicisti in una versione che ne esalta la scheletrica bellezza. C’è bisogno d’altro?

Through the day / As if on an ocean Waiting here / Always failing to remember why we came, came, came / I wonder why we came

You talk to me / As if from a distance / And I reply / With impressions chosen from another time, time, time / From another time