Ultramega KO

Prima del successo planetario di Black Hole Sun, i Soundgarden di Chris Cornell – oggi ricorrono otto anni dalla sua morte – avevano già dato alle stampe nel 1991 il capolavoro Bad Motorfinger. Qui il concerto al Paramount Theatre di Seattle del 1992, incluso in una delle tante esose ristampe ultra-super-mega-deluxe con la band che, sul ring di casa, mostra tutta la sua potenza.

Casa o chiesa

Sulla copertina di Church of Anthrax c’è lo spaccato di una casa dall’arredamento retrò, con tanto di letti a baldacchino e travi in bella vista. E fotografa forse in modo involontariamente incongruo l’incontro, non senza feroce scontro, di Terry Riley, padre del minimalismo e il gallese John Cale, da poco in rotta con i Velvet Underground. Per un disco che funziona ad ogni modo, basti ad esempio la splendida title-track, oscura e martellante psichedelia.

Carne su carne

Dopo lo scioglimento dei Sad Lovers and Giants, Tristan Garel-Funk e Nigel Pollard reclutarono altri musicisti e diedero vita agli Snake Corps. Lo stesso Pollard lasciò prima ancora di registrare il primo album. Flesh on Flesh uscì nel 1985 e contiene un paio di potenziali hit, Look East for Eden e Miracle, che, sfortuna volle, tali non furono.

Nome d’Art

Tristan Garel-Funk (troppo facile scoprire l’anagramma di quel fittizio cognome) è stato il chitarrista di due ottime band del post-punk britannico, i Sad Lovers and Giants e, dopo lo scioglimento dei primi, gli Snake Corps. La fortuna non ha arriso a nessuna delle due band pur avendo dato alle stampe dei gran dischi in particolare  per gli amanti tristi  ‘Epic garden music’ e ‘Feeding the flame’, dischi imbevuti di umori folk e psichedelici.

A questo mondo perfetto io rendo grazia

Preghiere, l’esordio solista di Vero, al secolo Fabio Barovero, fu cosa ben distante dal suono dei suoi Mau Mau. Jazz, elettronica minimale, archi, field recordings, sapienti cameo di Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Emidio Clementi (Massimo Volume). Ottimo primo tassello di un musicista eclettico.

Paesaggi non euclidei

Arpa, pianoforte e sintetizzatori a evocare gli scenari alpini non euclidei René Daumal. L’album d’esordio di Raul Lovisoni e Francesco Messina, ideale prosecuzione del romanzo incompiuto del poeta francese vicino ai surrealisti, Prati bagnati del monte Analogo esce nel 1979 per l’etichetta Cramps di Gianni Sassi, con la produzione di Franco Battiato e la partecipazione, in una delle tre lunghe tracce, di Juri Camisasca. E sembra veramente di lambire il senso di  quella vetta tanto agognata dai personaggi del libro.

Alienato punk alieno

I Rocket from the Tombs da Cleveland, Ohio, durarono una manciata di mesi ma le loro prime composizioni diventarono i primi cavalli di battaglia delle due band formate dai suoi membri ovvero i Pere Ubu di David Thomas e i Dead Boys di Cheetah Chrome e Stiv Bators entrato a piazzare Thomas alla voce e probabilmente motivo della scissione. Nel 2002 furono pubblicate alcune registrazioni di quel fatidico 1975:  The Day The Earth Met The Rocket From The Tombs (Live from Punk Ground Zero, Cleveland 1975) contiene materiale originale e cover di Stooges, Velvet Underground e Rolling Stones.

Materiali resistenti

Nel 2010, a 15 anni di distanza da Materiale Resistente uscì un’altra compilation dedicata al 25 aprile. Stavolta i protagonisti furono molte tra le migliori leve degli anni zero e qualche reduce della prima ora: Mariposa, Fabrizio Tavernelli, Paolo Benvegnù, Marta Sui Tubi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Mara Redeghieri, Le luci della centrale elettrica, Offlaga Disco Pax, New Cherry, Giardini di Mirò, Massimo Zamboni, Cisco.

Qui il link per ascoltare il disco: https://www.rockit.it/compilation/materiali-resistenti/13132

E qui un video del concerto di Carpi con molti dei partecipanti al disco:

 

È difficile ridere ad un addio (accoppiamenti giudiziosi #2)

L’immagine felice e spensierata dei Beach Boys era la gabbia in cui Brian Wilson si dibatteva. Soffriva senza nasconderlo: il testo di Surf’s up, scritto con un altro grande irregolare quale Van Dyke Parks è eloquente, una terra dolente dove tutto cade come tessere del domino ma dove forse c’è ncora speranza.

I heard the word / Wonderful thing / A children′s song”

La canzone doveva far parte di Smile, l’album distrutto e perduto e, decenni dopo, in qualche modo, ricostruito e reso pubblico.

Un altro grande irregolare, David Thomas dei Pere Ubu, ne realizzò una splendida cover nel 2001 con i suoi Pale Boys. E lo stesso brano diede il titolo all’intero album.

Di idrofoni e metallofoni (Registrazioni oscure #4)

Altro disco in tandem, New and Rediscovered Musical Instruments, quarta uscita della Obscure vede lo scultore sonoro Max Eastley sul lato A alle prese con idrofoni, metallofoni ed altre sculture risonanti e, sul lato B, David Toop, a destreggiarsi tra strumenti ortodossi come la chitarra e altri autoassemblati. Toop avrà poi una brillante carriera di scrittore e critico musicale, tra i suoi libri più noti Oceano di suono, Musica ambient e ascolto radicale nell’era della comunicazione.