La debolezza è potenza

“La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l’uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l’albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell’esistenza.”

Per fare un’ottima fantascienza non c’è bisogno né di robot, né di astronavi, né di macchine del tempo. Stalker, prima di diventare triste sinonimo di molestatore è uno dei capolavori di Andrej Tarkovskij. E lo stalker in questione è la guida che porta nell’inviolabile Zona due uomini, lo scritttore in crisi di ispirazione e il professore che aspira a vincere il Nobel. Entrambi sono alla ricerca della fantomatica Stanza, luogo dove possono avverarsi i desideri più intimi e segreti . E qui mi fermo onde evitare indesiderati spoiler.

Aggiungo che la colonna sonora del film, realizzato nel 1979, è del compositore sovietico Eduard Artemyev che negli anni ’60 cominciò a lavorare con i primi sintetizzatori musicando anche altre due pellicole di Tarkovskij, Solaris e Zerkalo. Ed è proprio la musica elettronica del compositore a giocare un ruolo centrale nella creazione dell’atmosfera aliena della Zona.

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