Dentro di me come l’Alta Marea

Il titolo è solo uno scherzo, non ho intenzione di scrivere di quel cantautore lì, ma di un gruppo, gli High Tide, che in un mondo migliore avrebbe avuto maggior fortuna di quel cantautore lì e che nell’imberbe gioco della traduzione letterale diventano appunto gli Alta Marea.

Un maelstrom sonoro dominato dal violino di Simon House e dalla chitarra di Tony Hill ben illustrato dall’indiavolata cavalcata di Death Warmed Up. Soli due dischi editi dalla Liberty (Sea Shanties, del ’69 e l’eponimo High Tide, del ’70) cui le etichette hard-rock, psichedelia, progressive vanno tutte bene e al contempo tutte strette.

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